Si avvia alla conclusione il “Progetto Martina”, service nazionale Lions che ha interessato oltre 600 studenti di sette istituti superiori della città.
L’ultima tappa sarà a fine febbraio a Trino, presso l’Istituto Alberghiero. L’iniziativa è partita dal Lions Club di Vercelli, presieduto da Maurizio Nasi, che ha coinvolto tre medici soci del club: Fabrizio Guala, coordinatore, Tullio Silvestri e Piergiuseppe Fontanini ed ha avuto il sostegno di altri colleghi della L.I.L.T. ( Ezio Barasolo e Domenico Manachino), e dell’Ospedale S. Andrea (Nicoletta Vendola, Silvia Arrigoni, Alessandra Lesca, Elena Amoruso, Alessia Di Oto, Pierangelo Bassini).
L’ultimo incontro si è svolto il 19 febbraio all’Istituto Tecnico Cavour, che, grazie alla disponibilità del preside Prof. Vincenzo Guarino e delle Prof. se Carla Vittone e Paola Botta, ha aderito per il secondo anno consecutivo al progetto. I responsabili della scuola hanno opportunamente colto l’occasione di potenziare l’educazione sanitaria dei loro allievi grazie all’aiuto che un’associazione di volontari come il Lions può dare alle istituzioni. A una cinquantina di studenti delle classi seconde sono state fornite, senza messaggi terrorizzanti e con un linguaggio adatto alla loro età , informazioni complete sui tumori più diffusi (che oggi sono più guaribili che in passato ma che colpiscono anche i giovani), sui metodi per prevenirne alcuni, sulla necessità di una diagnosi tempestiva mediante l’autocontrollo, il riconoscimento dei sintomi e gli accertamenti più opportuni.
Il concetto che si è cercato di inculcare è stato quello di impegnarsi in prima persona per acquisire fin dalla giovinezza, quando ancora si è in buona salute, una cultura della prevenzione che dovrebbe essere poi mantenuta per tutta la vita. La correzione di abitudini e stili di vita errati (fumo, dieta squilibrata, abuso di alcoolici, sedentarietà, uso di stupefacenti, eccessiva esposizione al sole) richiede un piccolo sacrificio ma può lasciare spazio a comportamenti “virtuosi” che possono ridurre del 30-70% la possibilità di ammalarsi di cancro. E’ utile saper che molti tumori, prima di manifestarsi possono passare inosservati per lunghi periodi (anche 10-15 anni), ma possono essere scoperti nelle fasi inziali quando sono maggiormente curabili.
La scuola è la culla della cultura e al suo interno si cerca di creare, tramite la conoscenza dei problemi, una coscienza sanitaria che permetta di vivere più serenamente, riducendo l’impatto delle malattie tumorali sull’individuo e sulla società che deve sostenerne i costi sempre crescenti. La valenza educativa del progetto risulta potenziata dal fatto che gli studenti, ai quali viene consegnato un dépliant riassuntivo da portare in famiglia, possono porre, anonimamente e per iscritto, domande cui i relatori rispondono in tempo reale .
A giudicare dai questionari compilati dagli studenti al termine degli incontri i risultati sono stati molto positivi, sia in termini di efficacia che di gradimento. Fra un anno ai ragazzi che hanno partecipato al progetto verrà richiesto di rivelare se, a distanza di tempo, le conoscenze acquisite li abbiano portati a modificare in senso salutistico il loro stile di vita.
Il ”Progetto Martina” è stata un’esperienza entusiasmante ed ha dato ottimi risultati. Il Lions Club di Vercelli ringrazia calorosamente i partecipanti: i soci coinvolti, il Prof. Antonio Catania, responsabile del Provveditorato agli Studi, gli istituti scolastici, gli studenti, la Lega Tumori e l’Azienda Sanitaria Locale che hanno lavorato in sinergia col club per la riuscita dell’iniziativa.